Ma nel panorama automobilistico di fine anni ottanta la concorrenza sfornava modelli sempre più evoluti stilisticamente, specie nel segmento C, quello cioè delle vetture medie: nel 1988 fecero la loro comparsa la Fiat Tipo e la Renault 19, e l'anno seguente furono rinnovate anche la Peugeot 309, la Volkswagen Golf e la Rover Serie 200. Pertanto nell'autunno del 1989 anche l'Alfa 33 venne sottoposta a un sostanzioso restyling, che la omologò al nuovo family feeling introdotto dalla 164. Vennero modificati il frontale (completamente nuovo, spiovente e con paracolpi più avvolgenti), la coda allungata, alta e tronca e dotata di nuovi gruppi ottici simili a quelli della 164 che la attraversano trasversalmente, le maniglie delle porte, gli specchietti retrovisori ed i gocciolatoi. Gli interni, già completamente ridisegnati in concomitanza col face lifting del 1988, non vennero modificati se non in pochi particolari e nell'impiego di nuovi materiali e rivestimenti. Il lavoro di restyling riguardò qualche tempo dopo anche la versione Giardinetta, adesso denominata Sportwagon, intervenendo nella parte anteriore, ed in alcuni particolari del posteriore (gruppi ottici con freccia oscurata, paraurti più avvolgente). Anche la gamma dei motori venne rivista. Alla base si collocavano le 1.3 (1351cc, 2 carburatori e 86cv), le 1.5 (1490cc, 2 carburatori, 105cv) e le 1.5 i.e (1490cc, dotato di iniezione elettronica, 98 cv). Il top della gamma era rappresentato dal 1700 a iniezione, con testata a 8 (107cv) o 16 valvole (132cv). Per la 1.7 16v e "8v" era disponibile sia la trazione anteriore, sia quella integrale. Per la versione 1.7 8v la trazione alle ruote posteriori era ad inserimento comandato da apposito interruttore posto in plancia e controllata da apposita centralina elettronica, mentre per la versione 16 v denominata Permanent 4 (<93) oppure Q4 (>94) la motricità era costantemente attiva sulle 4 ruote e trasferita all'occorrenza al ponte posteriore da giunto Ferguson (o giunto viscoso), anche in questo caso, il tutto controllato da apposita centralina collocata nel bagagliaio. Anche il 3 cilindri turbodiesel, aggiornato con l'adozione dell'intercooler e l'aumento della pressione di sovralimentazione a 1,2 bar, vide crescere la potenza a 94 CV.
La meccanica e il telaio subirono adeguamenti solo marginali, per correggere quanto possibile le noie alle sospensioni e alla geometria dell’avantreno, mentre l’abitacolo fu ulteriormente affinato.
Nessun commento:
Posta un commento