La Fiat Uno è un'automobile prodotta dalla Fiat in Italia dal 1983 al 1995 e in molti altri paesi fino a tempi più recenti. Ancora nel 2011 viene prodotta in Brasile con il nome di Fiat Mille dopo un restyling avvenuto nel 2004.
È stata una delle automobili più vendute e diffuse in Italia, e ha ottenuto un notevole successo anche all'estero. La definizione interna del progetto la identifica come "tipo uno", per indicare la sua collocazione al di sotto della "tipo due", quella successivamente nota come Fiat Tipo. Il numero del modello (o di progetto) è 146.
La Fiat Uno doveva inizialmente nascere con il marchio Lancia, nel 1979 infatti Gian Mario Rossignolo, a quel tempo responsabile della Lancia, doveva pensare ad una sostituta dell'Autobianchi A112, quindi incaricò Giorgetto Giugiaro di tale compito. Rossignolo espone a Giugiaro l'idea di una piccola vettura di lusso, e questi gli presentò un'auto molto compatta caratterizzata dalla notevole abitabilità in relazione alle dimensioni esterne e una linea molto moderna per quegli anni. Il progetto però col marchio Lancia non verrà mai prodotto; Rossignolo matura alcune divergenze con il nuovo responsabile del gruppo Fiat Vittorio Ghidella e alla fine del 1979 rassegna le dimissioni. Lascia ad Umberto Agnelli il progetto di "Lancia Uno", quest'ultimo gira il progetto a Ghidella che in quel periodo stava lavorando insieme a Giampaolo Boano all'erede della 127. La Fiat Uno nascerà praticamente identica al progetto pensato come erede dell'A112, sia negli esterni sia negli interni.[1]
Venne presentata nel gennaio 1983 a Cape Canaveral, in sostituzione della 127,[2] che nel nostro paese continuava ancora ad essere in testa alle vendite dopo dodici anni di carriera. Al contrario della progenitrice, per la quale la versione 5 porte era poco diffusa, il nuovo modello in conformazione berlina due volumi puntava molto sulla versione a 5 porte. la carrozzeria vettura permetteva un Cx pari a 0,332.
Le motorizzazioni al lancio erano un 903 cm³ di 45 CV, un 1116 cm³ di 55 CV (lo stesso della Ritmo 60 seconda serie, a sua volta aggiornamento di quello della 128) ed un 1301 cm³ di 68 CV ripreso dalla Ritmo 70, a cui, più tardi, si aggiunsero due motorizzazioni Diesel di cui una sovralimentata di 1367 cm³ con 70 CV di potenza massima a 4800 giri/minuto e 115 Nm di coppia massima a 2500 giri/minuto, mentre l'aspirata di 1301 cm³ disponeva di 45 cavalli (33 kW) a 5.000 giri al minuto e 77 N·m a 3000 giri al minuto (lo stesso motore della precedente 127 D). Gli allestimenti disponibili erano due, quello base e il più rifinito ed accessoriato S.
Dopo un investimento nella progettazione stimato in oltre 700 milioni di dollari, moltissimi chilometri effettuati quale test su strada e una campagna pubblicitaria innovativa che usò i disegni di Forattini e una serie di slogan con parole inventate tutte in -osa ("Uno è comodosa", "Uno è risparmiosa", "Uno è scattosa", "Uno è sciccosa"), ottenne subito un lusinghiero successo di pubblico e di critica, venendo anche proclamata Auto dell'anno per il 1984.
Tra le sue particolarità era la presenza in listino di un numero elevato di colorazioni, ben 15 di cui 5 metallizzate. Per consentire la produzione prevista subito per oltre 450.000 pezzi l'anno gli stabilimenti di Rivalta e Mirafiori vennero dotati di nuovi robot sia per l'impianto di verniciatura che di assemblaggio.
Nell'autunno del 1983 entrò in listino la Uno ES ("Energy Saving"), versione speciale a bassi consumi della 45 S. Esternamente si distingueva per le coppe ruota aerodinamiche e i deflettori aerodinamici davanti alle ruote posteriori, ma le vere chicche erano sotto al cofano: il motore 903 cm³ venne dotato di pistoni speciali che alzano il rapporto di compressione, il carburatore incluse il "cut-off" elettronico e l'accensione a puntine venne sostituita dalla sofisticata Marelli Digiplex a mappatura digitale. Il cambio a 5 marce divenne di serie con un rapporto della quinta più lungo di quello della 45S, oltre ad un rapporto finale anch'esso più lungo. Nell'abitacolo, la strumentazione venne integrata da un econometro indicante il consumo istantaneo: tarato in litri/100 km, includeva una spia che suggeriva al guidatore il momento giusto per cambiare marcia.
Nel maggio 1984 venne introdotta la Uno SX, versione speciale top di gamma. Era basata sulla 70S, dalla quale si differenziava per il paraurti anteriore diverso che integrava i fendinebbia, codolini e minigonne in plastica nera, terminale di scarico cromato e di forma ovale, e pneumatici maggiorati da 165/65 Pirelli P8. Gli interni sfoggiavano sedili più imbottiti con poggiatesta finestrato, tappezzeria in velluto specifico, volante a quattro razze, strumentazione con contagiri ed orologio digitale (erano optional sulla S) e faretto di lettura orientabile sulla plafoniera.
Nel 1985 ci fu un importante aggiornamento di gamma. La Uno 45 abbandonò il vecchio 903 cm³ e adottò la nuova famiglia di motori FIRE da 999 cm³ e 45 CV, che donò alla vettura una cospicua iniezione di brillantezza ed elasticità unite ad una riduzione dei consumi tale che la versione ES uscì di produzione. La Uno 55 diventò Uno 60 grazie al nuovo carburatore doppio corpo che fa guadagnare 3 CV al motore 1116 cm³ (ora sono 58). Gli allestimenti adesso sono tre: base, S ed il nuovo SL che rappresenta il top ed include alzacristalli elettrici e chiusura centralizzata. La Uno SX venne a sua volta arricchita: la plancia ricevette uno scenografico quadro strumenti completamente digitale e completo di check-control, alzacristalli elettrici e chiusura centralizzata diventano di serie, e sedili e pannelli vennero rivestiti in Alcantara. Venne anche presentata al pubblico la nuova versione Uno Turbo ie, dotata di un motore 1301 cm³ alimentato ad iniezione elettronica e dotato di turbocompressore IHI ed intercooler: il risultato delle modifiche furono 105 CV ed una coppia max di oltre 16 kgm, sufficienti a lanciare la piccola Uno sul filo dei 200 orari e farla schizzare da 0 a 100 in poco più di 8 secondi. Il tutto era corredato da un impianto frenante a 4 dischi, assetto irrigidito e ruote in lega con pneumatici maggiorati da 175/60. L'estetica era adeguata al carattere: paraurti anteriore con spoiler e fendinebbia, portellone specifico in materiale plastico con spoiler integrato, codolini e minigonne ripresi dalla SX. L'interno non era da meno: sedili e volante sportivi con cuciture rosse, strumentazione a cifre rosse integrata dal manometro del turbo. L'intento era quello di poter competere sul mercato con la Peugeot 205 GTI, la più apprezzata tra le piccole vetture sportive, e soprattutto con la Renault 5 GT Turbo.
Sempre nel 1985 venne anche superato il traguardo del primo milione di vetture prodotte, risultato doppiato verso la fine dell'anno successivo e triplicato nel 1988, anno caratterizzato dalla presentazione di versioni speciali e nuovi allestimenti base, come la Uno Sting che è in pratica un allestimento a metà fra la base e la S e motorizzato con il vecchio 903 cm³ ad aste e bilancieri.
Venne inoltre importata in Italia la Uno CS costruita in Brasile: questa, sebbene esteticamente simile a quella italiana, era invece totalmente diversa in quanto costruita su un pianale di derivazione 128, della quale riprendeva le sospensioni che risultano più alte e dotate di ruote maggiorate da 165/70, e persino l'impianto di ventilazione e la ruota di scorta alloggiata nel vano motore davanti al guidatore. Anche il motore era specifico, trattandosi di un 1116 cm³ da 58 CV ottenuto maggiorando il 1050 cm³ brasiliano della ultime 127. In pratica è un'altra macchina, semplicemente vestita con una carrozzeria a forma di Uno dalla quale si distingue per il cofano "a coperchio" e per il tappo serbatoio posizionato sul lato sinistro anziché sul destro.
Nel 1987, sempre dalla CS, furono derivate una versione a tre volumi e una station wagon (nata per sostituire la Fiat 127 Panorama), la Fiat Duna, che venne accolta tiepidamente in Europa mentre sui mercati di Argentina e Brasile, dove veniva costruita da un paio d'anni, riscosse un buon successo.[3]
Su alcuni mercati esteri venne commercializzata anche una versione "60 D" col motore Diesel di 1700 cm³ della Ritmo, motorizzazione che sarà disponibile in Italia solo con la II Serie. Inoltre per il mercato tedesco venne allestita la Uno 75 i.e., che monta il 1500 della Ritmo 85S dotato di iniezione elettronica e catalizzatore (per questo particolare la potenza max scese da 85 a 75 CV).
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