La
Ford Mustang è un'
autovettura sportiva popolare
americana prodotta dalla
Ford Motor Company.
Si tratta di uno dei prodotti più di successo dell'
industria automobilistica mondiale, imitata da molti costruttori e tuttora in produzione. La sua struttura originaria derivava dalla
Ford Falcon e la sua presentazione ufficiale è datata
17 aprile 1964 a
New York. Fortemente voluto dal manager della società dell'epoca
Lee Iacocca, poteva essere considerata una piccola
muscle car equipaggiata di un
motore da 2,8
L di cilindrata, erogante una
potenza di 105
cv (78
kW).
Prima serie: 1964-1973 [modifica]
Ford Mustang I |
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▼ mostra
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi |
Lunghezza | 4610 mm |
Larghezza | 1730 mm |
Altezza | mm |
Passo | 2700 mm |
Massa | 1170-1400 kg |
Altro |
Design | [[]] |
Stessa famiglia | |
Auto simili | |
Esemplari prodotti | |
Note | |
 |
|
La presentazione della
Mustang coincise perfettamente con la prima ondata della generazione dei cosiddetti
Baby Boomers, cioè di quei giovani nati subito dopo la fine della
seconda guerra mondiale. Questi giovani si affacciavano sul mondo del lavoro in un contesto di un'economia forte. A questa generazione nessun costruttore di automobili aveva pensato e pertanto non esistevano modelli di auto indirizzati specificatamente a loro. Fu Iacocca ad identificare questo settore del mercato e a proporre loro una vettura
giovane e sofisticata. La Ford però in quel periodo risentiva di una situazione economica difficile dovuta agli scarsi risultati, e seguente dismissione, della
Edsel avvenuto alla fine del
1959. Quando Iacocca propose la sua nuova vettura si trovò di fronte una direzione, con al vertice
Robert McNamara, poco propensa ad imbarcarsi in una nuova rischiosa avventura. Iacocca però perseverò ed ottenne il via libera per la produzione alla metà del
1962. Gli vennero concessi 18 mesi per progettare e realizzare la vettura che sarebbe divenuta la
Mustang. Alla fine il progetto venne portato a termine in un tempo inferiore e utilizzando un
budget minore di quanto preventivato. La chiave di volta di questo successo fu data dalla decisione di utilizzare il maggior numero possibile di componenti meccaniche già prodotte dalla Ford. Per quanto riguardava il design della vettura ci si basò sul manuale interno spingendo al massimo la
tecnologia produttiva dell'epoca. Fu utilizzata anche, all'epoca, la nuova tecnologia che permetteva di ottenere superfici vetrate curve con assenza di distorsioni.
Come detto la piattaforma di partenza era quella della Falcon. Il telaio però venne completamente rivisto per adeguarlo alle caratteristiche della nuova vettura. Fu aggiunto anche un innovativo sistema strutturale, detto
Torque Box, che permetteva di incrementare la rigidità, la solidità e la maneggevolezza della vettura, rispetto a quelle dell'epoca, facilitandone nello stesso tempo la produzione. In pratica questa componente diventava un singolo pezzo da realizzare.
Anche il lancio pubblicitario della
Mustang fu un grande successo. La vettura venne presentata al
New York Fair il 17
aprile del
1964. Due giorni dopo, 19 aprile, venne presentata in contemporanea sulle tre
televisioni americane. La risposta del pubblico fu enorme ed immediata e si verificò un
quasi terremoto in tutte le concessionarie Ford del paese.
L'idea iniziale che portò alla realizzazione della
Mustang si deve a Donald N. Frey e a Lee Iacocca, allora general manager della Ford. Inizialmente si doveva trattare di una vettura con carrozzeria
Roadster a due posti con motore centrale. In seguito la vettura divenne una quattro posti. Il design dell'auto venne affidato a David Ash e a Joseph Oros, dello studio di design della
Lincoln –
Mercury, marchi di proprietà della Ford, che risultarono vincitori di una gara interna voluta da Iacocca.
La versione base doveva essere costituita da una vettura
hardtop sulla quale sarebbe stato montato un
motore a
sei cilindri in linea. La cilindrata di questa unità motrice era di 2,8
L (170in
3) mentre la potenza sviluppata raggiungeva i 105
hp (78
kW). La trasmissione doveva essere affidata ad un cambio manuale a tre marce. Il prezzo di vendita della prima Mustang doveva essere di 2.368
dollari USA dell'epoca ma alla fine quest'ultimo crebbe di alcune centinaia di dollari.
Il design della
Mustang ricevette molti riconoscimenti e premi. Il suo muso lungo, che ricordava la
Lincoln Continental, il suo abitacolo
corto e un tocco di stile
internazionale che faceva pensare alle
Ferrari le valsero nel
1964 il prestigioso premio quale
Motor Trend Car of the Year e, prima vettura a riceverlo, il premio
Eccellenza nel design proposto dalla
Tiffany. Nello stesso anno la Mustang fu anche la
pace-car alla
500 miglia di Indianapolis.
Nonostante il suo progetto fosse indirizzato a farla identificare come vettura sportiva nella realizzazione della
Mustang si era ampiamente fatto ricorso a componenti di altre vetture della Ford. Così
sospensioni e
trasmissione provenivano dalla
Ford Falcon e dalla
media Ford Fairlane. La piattaforma utilizzata era quella della Falcon del
1964 con sezioni laterali scatolate e con cinque elementi di rinforzo saldati. Sebbene la lunghezza della
Mustang e della Falcon fosse identica, 4,613
m, l'interasse della
Mustang era più corto, 2,743 m. Anche la larghezza differiva di poco, la
Mustang era di 86
mm più stretta della Falcon, mentre quasi identica rimase la carreggiata delle due vetture. La
Mustang pesava a secco 1.170
kg per la versione che montava il sei cilindri in linea e 1.360 kg nella versione dotata di
motore a V8.
Come per la Falcon e la Fairlane la
Mustang adottava lo schema delle sospensioni indipendenti all'anteriore e lo SLA (Short-Long-Arm), con molle montate sul braccio superiore. Le sospensioni posteriori erano del tipo
Hotchkiss con l'assale montato su molle. I freni erano quelli standard della Falcon: a tamburo da 229 mm di
diametro per la versione sei cilindri e da 254 mm per la versione dotata di V8. Lo sterzo era caratterizzato da un rapporto di riduzione di 27:1 ed erano necessarie 5 rotazioni complete del volante per raggiungere il massimo angolo di sterzata. Poteva però essere montato, come optional, anche uno sterzo più diretto, con rapporto di 21,7:1, che migliorava le prestazioni in questo campo, anche se a prezzo di un maggiore sforzo fisico da parte del conducente.
Molto del fascino della
Mustang derivava dalla lista degli optional disponibili che rendeva possibile realizzare quasi una vettura
su misura per ogni cliente. Erano disponibili diverse tipologie di trasmissioni: quattro marce manuale e tre marce automatico
Cruise-O-Matic. Come motori era possibile montare un sei cilindri in linea da 4,2 L (260in
3) e da 164 Hp (122 kW) oppure un motore da 4,7 L (289in
3) da 210 hp (157 kW). A partire dal giugno del 1964 divenne disponibile la versione
K-Code da 271 hp (202 kW) del motore. Quest'ultimo faceva parte di un kit nel quale erano comprese molle delle sospensioni più dure,
ammortizzatori più rigidi, barre anti-rollio anteriori, ruote più larghe e sterzo manuale. Questo kit
ad alte prestazioni era l'optional più costoso della gamma
Mustang e nel
1965 ne furono montati solo 7.273 su un totale di 680.992
Mustang vendute.
Altri optional erano costituiti dal
differenziale autobloccante, cerchi ruota e relative coperture di disegno più elaborato,
freni più potenti,
aria condizionata, consolle centrale, tetto in
vinile, diversi impianti radio, sedili e diversi altri accessori. Verso la fine del
1965 divennero disponibili, sempre a richiesta, i
freni a disco anteriori. Furono poi aggiunti dei
pacchetti specificatamente rivolti agli interni,
Interior Decor Group o
Pony Interior. Naturalmente il prezzo di acquisto della vettura, basso inizialmente, saliva con queste personalizzazioni di diverse centinaia di dollari che rendevano la
Mustang una delle vetture con il più alto margine di profitto per i concessionari e per la ditta stessa. Due erano le tipologie di carrozzeria disponibili: decapottabile e
hardtop.
Fu con il
model year 1965, cioè dopo soli cinque mesi dalla presentazione del modello, che vennero introdotti i primi importanti cambiamenti. per prima cosa venne rivista la gamma dei motori disponibili. Venne tolto il 2,8 L (170in
3) che fu sostituito da un 3,3 L (200in
3) che forniva 120 hp (89 kW) a 4.400 giri al minuto.
Con l'introduzione del modello 1965 venne eliminato anche la versione che montava il 4,2 L che fu rimpiazzata da due nuovi modelli dotati del 4,7 L (289in
3)
V8. La prima, di
ingresso alla gamma, con
carburatore doppio corpo e 200 hp (149 kW) di
potenza. La gamma continuava con un modello dotato di carburatore a quattro corpi che forniva 225 hp (168 kW) per concludersi con il modello
ad alte prestazioni, o
HiPo, che invece era rimasto invariato. Altra importante variante fu l'introduzione della carrozzeria
fastback, cioè due porte più portellone posteriore.
Con questo modello ci fu anche il passaggio, avvenuto su tutta la produzione Ford, dai generatori a
corrente continua (DC)
Dinamo a quelli a
corrente alternata (AC)
Alternatore e venne introdotto anche il nuovo pacchetto optional
GT, o ad alte prestazioni, nel quale erano compresi sia il precedente pacchetto
HiPo che altre componenti. Questo kit era disponibile con i motori da 200 e da 225 hp e con tutte le tipologie di carrozzeria. dal cabrio, soft top, hard top e coupé.
Il modello
1966 della
Mustang vide l'introduzione di modifiche minori negli allestimenti e di alcuni nuovi optional. Questi ultimi erano rappresentati dalla trasmissione automatica anche per le versioni più potenti, nuovi colori per gli interni e per la carrozzeria, un sistema audio
Stereosonic ad otto tracce e con ricezione in AM oltre ad una delle prime
radio AM/FM disponibili su una vettura.
Il modello
1967 fu il primo a subire delle riprogettazioni importanti e che vide l'ingresso nella gamma del motore
Big block V8. Il modello che funse da base per l'introduzione di questo motore fu quello dotato del 4.7 L. Su questa vettura venne montato il
motore a V da 6,4 L (391in
3) che forniva 320 hp (239 kW), già montato sulla
Ford Thunderbird.
Con il
model year 1968 venne introdotto il motore
Supercobra da 7 L (427in
3). Venne usata una versione limitata a 335 hp (250 kW) e non quella originale da 410 hp (305 kW). L'anno successivo venne introdotta la muscle car
Boss 429, una vettura costruita a mano e creata per ottenere l'omologazione
NASCAR. Questa vettura fu disponibile solo nel biennio
1969 –
1970. La carrozzeria era simile alla
fastback ed era stata denominata dalla Ford
Sport Roof. Gli interni, lussuosi, erano denominati
Mach 1. Per i colori la Ford si mantenne su schemi sobri, rispetto a quelli sgargianti dell'epoca. Altre caratteristiche che permettevano di riconoscere questa vettura erano le decalcomanie
Boss 429 poste su entrambi i parafanghi anteriori, le ruote
Magnum 500 da 15 pollici (380 mm) di
diametro con gomme
Goodyear Polyglass e la presa d'aria realizzata sul
cofano.
Per ottenere maggiori benefici nelle competizioni, e con le tariffe assicurative, la potenza del motore era stata limitata a 375 hp (280 kW). Però era possibile ottenere con poche modifiche effettuate direttamente in fabbrica (montaggio della testata in
alluminio con camera di combustione emisferica e sostituzione della guarnizione della testata con un mix di
O-ring e altre guarnizioni – sostituzione impianto di scarico e rimozione del limitatore all'aspirazione) un incremento di 75/100 hp (56/74 kW). Se la vettura veniva portata a questo livello di prestazioni non erano più disponibili l'aria condizionata e la trasmissione automatica.
Nello stesso periodo per ottenere le omologazioni nella
Trans-Am fu creata la
Boss 302 nella quale la Ford cercò di unire la potenza di una muscle car con la maneggevolezza di una vettura sport. Su questa vettura era montato il 4,9 L (302in
3) V8 del
1968. Su questo motore furono montate le testate del futuro 5,8 L (351in
3) che verrà presentato nel
1970 con la denominazione di
Cleveland. La potenza erogata dal motore era di 290 hp (216 kW) mentre la trasmissione era del tipo manuale a quattro marce. Originariamente la vettura doveva essere denominata
Trans-Am ma la Ford fu battuta dalla
Pontiac che applicò la stessa denominazione ad una versione speciale della
Firebird. L'aspetto estetico della vettura era stato curato da Larry Shinoda e la vettura venne soprannominata
Baby Boss.
Nei primi due anni di produzione furono vendute quasi 1.5
milioni di
Mustang, stabilendo così il nuovo record delle vendite. Le vetture venivano prodotte negli stabilimenti di San Josè (
California), Dearborn e Metuchen (
New Jersey). Le altre
case automobilistiche si trovavano nella condizione di non poter reagire. La
General Motors produceva la
Convair Monza, una vettura a motore posteriore che poteva competere con la
Mustang ma le cui vendite rimasero sempre molto lontane da quelle realizzate dalla vettura Ford. Fu solo nel
1967, con la presentazione della
Chevrolet Camaro e della
Pontiac Firebird, che la GM poté contare su dei modelli comparabili alla
Mustang. La
AMC presentò, nel
1968, la sua
Javelin e in seguito la
AMX, una due posti capace di elevate prestazioni. La
Chrysler aveva presentato qualche settimana prima della
Mustang la sua
Barracuda che però non ottenne lo stesso successo della sua concorrente, anche se in seguito divenne una delle più potenti
Muscle-car disponibili.
Dopo la fusione tra la
Lincoln e la
Mercury, ambedue marchi del gruppo Ford, un'altra
Mustang fece la sua apparizione: la
Mercury Cougar. Questa vettura altro non era che un
Mustang di fascia alta. Presentata nel
1967 ottenne nello stesso anno il premio quale
Motor Trend Car.
Seconda serie: 1974-1978 [modifica]
Ford Mustang II |
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▼ mostra
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi |
Lunghezza | mm |
Larghezza | mm |
Altezza | mm |
Passo | mm |
Massa | kg |
Altro |
Design | [[]] |
Stessa famiglia | |
Auto simili | |
Esemplari prodotti | |
Note | |
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Nel
1974 venne introdotta la
Mustang II, vettura che ebbe vita breve ma che fece conquistare alla Ford un altro premio quale
vettura dell'anno. Questo modello riportava al Mustang alle sembianze del modello
1964 per quanto riguardava le dimensioni, la forma e lo stile generale. La vettura si dimostrò più piccola dei modelli precedenti oltre che più lenta e pesante anche se la Casa puntava molto sulla qualità delle sue rifiniture, che venne definita come la più alta mai realizzata nell'industria automobilistica USA. In merito alle dimensioni la Mustang II era 50
cm più corta, 10 cm più stretta e 2,5 cm più bassa della versione precedente. Debuttò nel 1974.
La
Mustang II era disponibile con carrozzeria
hardtop che 3 porte. La versione base montava un motore da 2,3 L (146 in
3) quattro cilindri in linea con singolo
albero a camme in testa. Questo motore fu il primo ad essere realizzato usando non più il sistema di misurazione
americano ma quello
metrico. Come optional era disponibile il
V6 da 2,8 L (170in
3), prodotto in
Europa per la
Capri. Questo significò che il
motore V8 scompariva, anche se per il solo 1974, dalla gamma Mustang. Questa assenza fu soggetta a diverse critiche da parte dei fan della vettura che scrissero molte lettere alle riviste di settore.
La Ford reintrodusse, con il
model year 1975, il motore V8 ma dato che la vettura non era stata pensata per ospitare un motore simile fu necessario procedere ad una rilevante riprogettazione della stessa. Il modello di base dal quale partire per realizzare la Mustang II fu la
Ford Pinto. Il motore scelto fu il 4,9 L (302in
3) V8.
In ogni caso la vettura ebbe un buon successo commerciale e furono 400.000 gli esemplari prodotti nel primo anno. Il successo fu dovuto più che alle innovazioni introdotte al fatto che questo modello seppe riconquistare l'affetto del pubblico come era avvenuto per il modello
1964.
Anche la crisi petrolifera, che eliminò in pratica la fascia di vetture più potenti dai listini di quasi tutte le case automobilistiche, non interruppe il successo della Mustang II.
Terza serie: 1979-1986 [modifica]
Ford Mustang III |
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▼ mostra
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi |
Lunghezza | 4562 mm |
Larghezza | 1755 mm |
Altezza | 1323 mm |
Passo | 2553 mm |
Massa | kg |
Altro |
Design | [[]] |
Stessa famiglia | |
Auto simili | |
Esemplari prodotti | |
Note | |
 Modello 5.0 Convertibile |
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Nel
1979 venne realizzata, sotto la guida di Jack Teniac, una nuova Mustang di
terza generazione. Questa si basava sulla piattaforma
Fox della Casa e lo stile rendeva omaggio ai modelli che l'avevano preceduta negli ultimi 25 anni.
Nel
1982 la Ford reintrodusse nella gamma Mustang la
GT. Questo doveva esser un modello ad alte prestazioni, una vera e propria nuova
Muscle car. Il motore adottato era il
Windsor V8 da 5,0 L (302in
3) da 157
hp (134
kW). La trasmissione era a quattro marce. Come
pneumatici furono adottati scelti quelli
larghi e anche lo schema delle sospensioni era compatto. La vettura venne
pubblicizzata con lo
slogan The Boss is Back. Negli anni la potenza fu incrementata e raggiunse, nel
1987, i 225 hp (168 kW).
Terza serie restyling: 1987-1993 [modifica]
Sempre nel 1987 la Mustang subì, dopo otto anni, il suo primo importante restyling, modello
5.0. Questa rivisitazione riguardò sia la carrozzeria che gli interni e fu l'ultimo che la vettura subì per diversi anni a venire.
La popolarità della Mustang era restata inalterata nel tempo grazie al suo basso costo e alle sue prestazioni. Inoltre intorno a questa vettura era nato un grande mercato di parti e accessori speciali che ne aveva incrementato la popolarità.
Alla fine degli
anni ottanta le vendite della Mustang rallentarono. Pur rimanendo intorno alle 100.000 unità l'anno non erano comparabili con le vendite dei primi anni. La
Ford annunciò l'intenzione di interromperne la produzione per sostituirla con la
Probe. Gli appassionati però sommersero la
Casa con centinaia di migliaia di lettere che richiedevano il salvataggio di questo modello. Allora la Ford concesse un'ulteriore chance a questa vettura ma solo se le vendite si fossero attestate su buoni livelli. In caso contrario il modello sarebbe stato eliminato dal listino. Quando venne presentato il nuovo modello, che era stato ampiamente rivisto, il successo fu superiore alle aspettative e quindi il modello fu mantenuto in produzione.
Quarta serie: 1994-1999 [modifica]
Ford Mustang IV |
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▼ mostra
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi |
Lunghezza | 4653 mm |
Larghezza | 1824-1857 mm |
Altezza | 1350 mm |
Passo | 2573 mm |
Massa | kg |
Altro |
Design | [[]] |
Stessa famiglia | |
Auto simili | |
Esemplari prodotti | |
Note | |
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Nel
1994 la Mustang subì, dopo 14 anni, la prima importante rivisitazione. Il nuovo modello, designato SN-95, era basato ancora sulla
Fox. Il design della vettura, sotto la guida di Patrick Schiavone, era stato profondamente rivisto ed incorporava alcune delle caratteristiche salienti dei modelli precedenti. Il
motore del modello base era il
V6 da 3,8 L (231in
3) che forniva 145
hp (108
kW). Il modello GT utilizzava invece il
5.0, cioè il 4,8 L (293in
3)
V8 con il sistema di aspirazione del motore da 5.0 L (305in
3). Venne riproposto anche il modello
Cobra che invece montava il 5.0 L GT-40. La
potenza in questo caso era di 240 hp (179 kW). L'impianto frenante era stato potenziato, mentre sia la trasmissione sia le sospensioni erano state modificate. Questo modello venne dichiarato
vettura dell'anno, un riconoscimento che la Mustang si aggiudicava per la terza volta.
Nel
1996 era atteso il ritorno di una versione dotata del 5,8 L (353in3) V8 ma invece nella versione GT venne sostituito il 5.0 L con il 4,6 L (in3) V8
modulare che forniva 215 hp (160 kW) che era stato introdotto sui modelli Lincoln e faceva parte di un processo di rinnovamento della gamma dei motori della Ford. Questo motore, dotato di 2 valvole per cilindro e di un singolo albero a camme in testa, non era però molto
sportivo e forniva poca potenza sopra i 5.000 giri al minuto. La versione
Cobra V8 venne aggiornata nello stesso anno. La potenza era ora di 305 hp (227 kW) mentre la distribuzione era a doppio albero a camme in testa. La cilindrata era di 4,6 L (280in
3). Questo motore montava una testata in
alluminio prodotta dalla ditta
italiana Teksid che permetteva di aumentare il regime di rotazione del motore di 1.000 giri. Sempre nel 1996 venne portata a 150 hp (112 kW) la potenza del motore 3,8 L V6.
Nel
1998 il motore 4,6 L V8 vide salire la potenza a 225 hp (168 kW) con una mappatura più aggressiva e terminali di scarico di maggiori dimensioni. Questo fu anche l'ultimo anno di produzione per la Mustang
arrotondata, cioè caratterizzata da una linea estetica della carrozzeria dominata dalle linee curve. Sempre per il solo 1998 venne offerto il pacchetto optional
Sport composto da speciali strisce nere applicate, indipendentemente dal colore della stessa, sull'intera carrozzeria.
Quarta serie restyling: 1999-2004 [modifica]
Il nuovo modello venne presentato nel
1999. Le linee
soffici del modello precedente erano state in gran parte eliminate. Sebbene inferiore per prestazioni alla
Camaro, che montava il motore della
Corvette, era più gestibile di questa e le vendite andarono bene. Il modello GT del 1999 era dotato di un motore capace di 260 hp (194 kW) a 5.250 giri al minuto. Il regime di rotazione massimo era di 6.000 giri. Rispetto ai modelli con singolo
albero a camme in testa la potenza ai bassi regimi era piuttosto scarsa mentre, grazie alle nuove testate e al nuovo sistema di aspirazione, era ben distribuita agli alti regimi.
Per il modello
Cobra venne dichiarata una potenza di 320 hp (239 kW) ma alcune riviste e diversi proprietari non concordavano con questa affermazione. Vennero effettuati dei richiami di
modello 1999 dotati di
Cobra sui quali venne installato sistema di scarico e di aspirazione aggiornato. Questi sistemi portarono la potenza ai 320 hp dichiarati. Nel 2000 il
Cobra non venne prodotto, salvo pochi esemplari della versione
R e la Casa sviluppò nuove parti per recuperare la potenza perduta. Queste modifiche furono introdotte nel modello
Cobra del
2001 e il
problema della potenza venne risolto con alberi a camme e testate di nuovo disegno.
Anche i motori
modulari da 4,6 L a singolo albero a camme in testa subirono un aggiornamento. Le testate furono sostituite con quelle
Power Improved, presenti nel catalogo parti della Ford. Anche i
pistoni e i
cilindri vennero sostituiti, portando così il rapporto di compressione a 10:1. Con un tale rapporto la sola
benzina utilizzabile per alimentarli era, sul
mercato americano, quella di qualità
premium. Anche i
Cobra furono migliorati adottando le testate tipo
C, dette anche
Tumble Ports in luogo di quelle tipo
B utilizzate sui primi motori a doppio albero a camme in testa quattro
valvole per cilindro. Il regime massimo di rotazione salì a 7.000 giri al minuto, guadagnando 1.000 giri rispetto ai motori precedenti. Sempre sulle vetture dotate di
Cobra vennero montate delle sospensioni indipendenti posteriori.
Nel
1993,
1995 e
2000 erano disponibili delle versioni speciali della vettura dotata di
Cobra R. Nelle vetture da competizione venne eliminato il condizionatore, la radio ed i sedili posteriori mentre le sospensione erano state accuratamente settate. A differenza delle prime
R queste vetture potevano essere acquistate anche se non si era in possesso della licenza di pilota.
Nel 1995 e nel 2000 la cilindrata delle
Cobra R fu portata a 5,8 L (353in
3) dai precedenti 5,4 L (329in
3). Questo incremento di cilindrata rese queste vetture estremamente potenti. Nel 1995 la
Cobra R montava il 5,8 L V8 con sistema di aspirazione GT-40 e camme a profilo
piatto. Per incrementare l'affidabilità la potenza venne limitata a 300 hp (224 kW). Nel 2000 il
Cobra R aveva il blocco cilindri in
acciaio, testate in alluminio e il migliore sistema di aspirazione mai montato su un motore
modulare. La Ford indicava in 385 hp (287 kW) la potenza di questa unità. La trasmissione era una
Tremec T56 a sei marce, la stessa usata dalla Corvette, dalla Camaro e dalla
Viper. Alcune modifiche esterne, l'adozione di un piccolo spoiler anteriore e di un'ala posteriore, aumentarono la
deportanza della vettura e con essa la tenuta di strada e la stabilità alle alte velocità. Per il sistema di scarico, dotato di tre terminali Borla, venne usato quello con uscita sul lato dell'auto. Inoltre furono montati anche degli attuatori che regolavano l'altezza della vettura. Per quanto riguarda l'estetica si adottarono delle luci
fumè che poi verranno montate sul modello di serie dell'anno successivo.
Nel 2001 la Ford offrì una versione speciale della GT: la
Bullitt. Questa vettura era una riproposizione che si ispirava alla 390 Fastback del
1968 e che fu utilizzata nell'omonimo film da
Steve McQueen. Questa Mustang aveva un assetto leggermente più basso e montava, di serie, nuovi ammortizzatori e altri componenti, quali braccetti accorciati, rivisti per aumentare la maneggevolezza. Questa versione risultò la più maneggevole mai costruita. Il motore venne modificato montando una nuova presa d'aria sul cofano, caratteristica che faceva la sua ricomparsa dalla GT del 1999 che aveva prese d'aria laterali, e nuovi terminali di scarico. In seguito al modello vennero aggiunte anche le prese d'aria laterali e furono montati i pedali e la leva del cambio in
alluminio. Altre caratteristiche di questa versione erano costituite dai pulsanti del cruscotto e dai sedili in stile
retrò e dalle pinze dell'impianto frenante colorate in rosso e con inciso il logo Mustang. Infine per rendere le linee della vettura più pulite venne rimosso lo spoiler montato di serie sulla GT. La potenza del motore era di 265 hp (198 kW) che in seguito fu portata a 270 hp (201 kW). Anche la curva della coppia era stata migliorata tanto che il 90 per cento di questa era disponibile sotto i 2.000 giri al minuto. Per la
Bullitt erano disponibili come optional gli
pneumatici Goodyear 245/45 ZR. La
Bullitt venne offerta in soli tre colori:
Dark Highland Green, che era il colore della Mustang utilizzata nel film,
True Blue e in nero.
Nei modelli di serie del 2001 venne aggiunta una presa d'aria molto simile a quella del modello speciale presentato per il 35º anniversario della Mustang mentre sul modello GT, e come optional all'interno del pacchetto
Pony sui modelli dotati di V6, vennero inserite delle prese d'aria laterali
vere cioè che non avevano solo funzione estetica ma erano realmente funzionanti. Vennero montate le nuove luci
fumé già presenti sul modello 2000 della
Cobra R e una nuova ala posteriore. Queste nuove componenti andarono a sostituire le vecchie luci
cromate e l'ala montata sui precedenti modelli. Venne sviluppato il sistema elettronico di controllo del motore e delle emissioni ma senza che le prestazioni, che aumentarono, venissero penalizzate. Anche la maneggevolezza venne migliorata.
Sempre nel 2001 ci fu il ritorno del marchio
Mach 1. Nel biennio
1969 –
1970 le
Mach 1 erano estremamente popolari e la riproposizione di questo marchio aveva lo scopo di mantenere alto l'interesse sulla Mustang in attesa della presentazione del nuovo modello S-197. La nuova
Mach 1 montava la versione aspirata del
Cobra V8 da 4,6 L (280in
3) a doppio albero a camme in testa. Il motore era stato modificato in modo da fornire una maggiore coppia a bassi regimi. La potenza era di 305 hp (227 kW). Altre caratteristiche erano gli interni
retrò con sedili realizzati in modo da assomigliare a quelli dei modelli di origine, pulsanti
old-style, pedaliera e leva del cambio in alluminio. Esternamente era stato adottato il pacchetto
strisce e uno spoiler che ricordava quello della prima
Mach 1. Come cerchi erano stati scelti quelli da 17
pollici Magnum 500. Era stata realizzata sul cofano una vera presa d'aria
Shaker, cioè direttamente attaccata alla testata del motore e passante per un vano realizzato nel cofano. Questa disposizione faceva sì che la presa d'aria si muovesse seguendo i movimenti del motore durante le varie fasi di utilizzo. Il modello
Mach 1 verrà riproposto anche nel
2004.
Nel
2002 venne interrotta la produzione della Camaro e della
Firebird e la Mustang rimase l'unica
pony car in produzione.
Il model year
2003 venne presentato nella primavera del 2002. Venne riproposto anche il
Cobra V8. Il motore, denominato
Terminator Cobra, si presentava ampiamente rivisto nella potenza e nella gestione. La cilindrata era di 4,6 L (280in
3) con distribuzione a doppio albero a camme in testa. Per migliorarne la vita utile erano stati montati blocco cilindri in alluminio e la
sovralimentazione. La potenza raggiunse i 390 hp (290 kW). Su alcune riviste fu testata una potenza alla ruota di 380 hp (283 kW) che farebbe pensare per questo
Cobra ad una potenza all'albero di circa 45 hp (35 kW). A questa unità era accoppiata una trasmissione T56. Questo modello rimase il più potente della gamma fino alla presentazione della
Shelby 500.
Nel
2004 la Ford produsse la versione
40th Anniversary Edition della Mustang. Questa vettura era disponibile sia in come modello standard che come GT. La vettura si distingueva per una particolare scritta
40th Anniversary e per la sua colorazione speciale
rosso metallica con strisce dorate. Gli interni erano stati migliorati ed erano disponibili alcuni accessori da
collezione per il proprietario. Questo modello rappresentò l'ultimo modello di questa Mustang, nel
2005 verrà infatti sostituito da un modello di Mustang completamente nuovo.
Quinta serie: 2005-2012 [modifica]
Ford Mustang V |
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▼ mostra
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi |
Lunghezza | 4770 mm |
Larghezza | 1900 mm |
Altezza | 1380 mm |
Passo | mm |
Massa | 1520-1833 kg |
Altro |
Design | [[]] |
Stessa famiglia | |
Auto simili | |
Esemplari prodotti | |
Note | |
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Il modello S-197 venne presentato al
North American Auto Show del 2004, come model year
2005. Questa Mustang era un modello completamente riprogettato ed utilizzava il pianale D2C come base. Il design dell'
auto era stato affidato a Sid Ramnarace che si ispirò alle Mustang degli
anni sessanta realizzando uno stile che il vice presidente della Ford, J. Mays, definirà come
retro-futurismo. Il modello base montava il motore da 210 hp (156 kW) V6 della Ford Cologne. La GT invece era dotata di un V8 da 300 hp (224 kW) da 4,6 L (280in
3) tre valvole con apertura variabile. La trazione restava posteriore e offriva miglioramenti nella maneggevolezza e nella guida. Grazie alla tecnologia
CAD la rigidità del telaio era stata incrementata del 100 per cento rispetto ai modelli precedenti. Migliorate anche la qualità delle finiture e della costruzione.
Poco dopo la presentazione la Ford iniziò la produzione del modello decappottabile, versione che era disponibile sia con il motore V6 che con il V8. Questo modello era specificatamente progettato per avere una rigidità maggiore senza incrementare il peso totale. Inoltre venne realizzato un tettuccio che si ritraeva con un sistema a Z che dava, quando ripiegato, alla Mustang un aspetto molto pulito.
Il modello 2005 ha avuto fin dal suo esordio un buon successo commerciale e la metà delle vetture sportive vendute negli USA sono delle Mustang. Questo ha fatto sì che alcuni giornalisti definissero questo modello come una
instant classic.
Il modello
2006 offre, come optional, un nuovo pacchetto
Pony per i modelli dotati di V6. Questo comprende scarichi in stile
Bullitt, sospensioni migliorate,
calandra con trattamento speciale, fari, spoiler posteriore, strisce speciali per le portiere e un particolare logo
Pony.
Per la nuova Mustang, come per i modelli precedenti, sono stati realizzati moltissime parti speciali che vengono prodotte da ditte specializzate. Anche il modello V6, a differenza di quanto successo in precedenza, ha ricevuto una grande attenzione. Anche Carroll Shelby ha realizzato una versione speciale di questo modello dotandolo di compressore Paxton e portando la potenza a 350 hp (261 kW).
Nel 2007 è stata introdotta la nuova
Shelby GT 500, vettura già presentata al
New York International Auto Show del 2005. Questa vettura monta un motore da 5,4 L (329in
3)
modulare V8 sovralimentato accreditato di una potenza di 500 hp (366 kW).
Modelli speciali e concept [modifica]
Nel tempo sono stati realizzati a partire dalla Mustang diversi modelli speciali e concept. I principali sono:
La
GT350 è una versione speciale realizzata da
Carroll Shelby, con il beneplacito della Ford, nel
1965. La carrozzeria scelta era quella della
fastback, allora appena introdotta. Il modello era stato creato per il solo scopo di vincere le gare, cioè in realtà di battere la
Chevrolet Corvette.
Queste vetture speciali, ufficialmente designate solo
GT350 senza far riferimento al nome del modello, erano in origine una
normale Mustang di colore
Wimbledon White con interni di colore nero. La vetture erano prodotte nello stabilimento di San José,
California da cui poi venivano spedite allo stabilimento di Shelby che si trovava vicino al
Los Angeles International Airport dove avveniva materialmente la trasformazione.
Sulla vettura era stato montato il motore ad alte prestazioni da 4,7 L (289in
3), freni a disco anteriori e trasmissione a quattro marce. Non era stato montato il sedile posteriore, il cofano ed erano stati tolti tutti gli allestimenti che avrebbero potuto fa identificare il modello.
Presso la ditta di Shelby venivano montati scarichi separati, cerchi in
magnesio da 15 pollici (380 mm) realizzati dallo stesso preparatore, modificate le sospensioni anteriori per ridurre il sottosterzo e rendere la vettura più neutra nella guida, ammortizzatori
Koni, cofano realizzato in fibra di vetro con un grande
air-scoop (presa d'aria), sterzo rapido, i freni a tamburo posteriori della
Ford Galaxie e differenziale autobloccante.
Altre modifiche erano costituite dallo spostamento nella parte posteriore della batteria, barra antirollio posteriore e anteriore, creazione di un
pozzetto in fibre di vetro al posto del sedile posteriore nel quale alloggiare la ruota di scorta e gli attrezzi necessari nelle gare e gli interruttori spostati sul cruscotto.
Venne anche rinforzata la parte anteriore della vettura utilizzando un rinforzo ad X montato nei modelli destinati all'esportazione mentre sotto il cofano venne montato un rinforzo triangolare, chiamato
Monte Carlo, che aveva la funzione di assorbire eventuali urti.
Anche il motore ricevette una cura per incrementarne la potenza che arrivò, secondo la rivista a circa 306
hp (228
kW). La rivista
Hot Rod Magazine registrò un'accelerazione 0 – 100
km/h (0 – 60 Miglia orarie) in 3.4
secondi.
Mustang SVT Cobra R [modifica]
Questa versione speciale della Mustang Cobra R venne costruita in 106 unità nel 1993, 250 nel 1995 e 300 nel 2000.
[1]
L'ultimo modello montava un propulsore 5.4L V8 DOHC 4 valvole per cilindro con una potenza di 390 CV. L'aerodinamica era stata migliorata con l'introduzione di un nuovo alettone posteriore, un coperchio per il vano motore ingrandito per ospitare il nuovo propulsore e di un kit di minigonne.
[2] Gli pneumatici montati erano BFGoodrich g-Force KD da 18 pollici. La frizione era del tipo monodisco. Per alleggerire la vettura sono stati eliminati la radio e il climatizzatore. Inoltre sono stati aggiunti sedili sportivi della Recaro. Alla fornitura dei componenti hanno partecipato varie aziende: La Brembo per i freni a disco; La Tremec per il cambio a 6 marce; Eibach e la Bilstein per la sospensioni; Borla per il sistema di scarico.
[3]
La
SSP (Special Service Package) era la vettura destinata alle forze di
Polizia. Nel
1982 la
California Highway Patrol chiese alla Ford di produrre una vettura potente e leggera con la quale sostituire le
Ford Fairmont,
LTD e
Crown Victoria. La versione speciale che la Ford realizzò nel
1983 si basava sul modello
5.0. Il motore forniva una potenza di 175
hp (130
kW) potenza non eccezionale ma più che adeguata alla missione.
Le principali modifiche effettuate alla vettura riguardavano l'installazione degli equipaggiamenti necessari a svolgere il compito per il quale era stata realizzata. Questi variavano a seconda dell'Ente o dell'Agenzia che le acquisiva. La
SSP è stata prodotta dal
1982 al
1993 in circa 15.000 esemplari.
La
Mustang SVO venne realizzata nel periodo successivo alla crisi
petrolifera e alla entrata in vigore delle normative sull'
inquinamento e sui consumi. Durante questo periodo si era assistito alla scomparsa di tutti i modelli ad elevate prestazioni e delle
muscle car dalla gamma delle
Case. In generale si era arrivati ad un certo appiattimento nelle prestazioni e nella
potenza delle
vetture. Per creare un modello di Mustang che fosse più prestazionale la
Ford si rivolse alla sua divisione, da poco creata,
Special Vehicle Operation, o
SVO da cui la sigla di questo modello. La vettura che ne emerse fu una Mustang che si ispirava per estetica e meccanica al modello standard mentre per il livello di prestazioni era più vicina alle vetture elaborate da Shelby o alla
Boss. La vettura rimase in produzione dal
1984 al
1986 e in questo periodo era il modello di Mustang più veloce presente nella gamma.
Come
motore da montare sulla vettura venne scelto, al posto del
V8 da 4.9 L (302 in
3) non più in linea con le recenti normative, un
quattro cilindri in linea di 2,3 L (140in
3)
sovralimentato con
turbocompressore. Su questo motore venne montato anche un innovativo sistema di iniezione elettronica e un intercooler (scambiatore di calore aria-aria). Venne anche installato un sistema che permetteva al conducente di regolare le prestazioni del motore in base alla qualità, standard o premium, del
carburante. La
trasmissione era manuale a cinque marce. La potenza fornita da questo motore era di 175
hp (130
kW).
Furono effettuate anche altre modifiche rispetto alla Mustang
standard quali una diversa geometria delle
sospensioni, uno
sterzo servoassisitito con rapporto 15:1 e un primo sistema di controllo della
trazione. Anche i
freni furono sostituiti. Da una coppia di
dischi anteriori più una coppia di
tamburi posteriori, ereditati dal pacchetto
GT, si passò a quattro dischi autoventilanti. Sempre per quanto riguarda le sospensioni furono montati degli elementi Koni completamente regolabili. Per questa vettura vennero scelti dei cerchi in lega di
alluminio a cinque razze su cui venivano montati i Goodyear P225-16 Eagle VR50
Gatorback. Infine venne installato anche un nuovo paraurti anteriore e uno speciale pedale che facilitava il cosiddetto
punta – tacco durante la guida.
Gli interni della vettura erano molto curati e disponevano di componenti allora introvabili nelle auto di questa classe: il volante, la leva del cambio e del freno a mano erano ricoperte in pelle, i
vetri erano ad azionamento elettrico, veniva montato un sistema audio stereo di ottima qualità, i sedili erano del tipo sportivo con supporto lombare mentre la chiusura delle portiere era centralizzata.
Nel tempo vennero rivisti rapporti e montato un sincronizzatore Hurst che ne migliorava la velocità e il feeling. Venne montato un nuovo sistema di raffreddamento e il
motore sottoposto a costanti aggiornamenti raggiunse, nel
1986, una potenza di 200 hp (kW). Per la vettura era anche disponibile un kit di preparazione che ne incrementava le prestazioni ma al costo di rinunciare, per risparmiare
peso, all'allestimento lussuoso degli interni sopra descritto.
Mustang Giugiaro Concept [modifica]
Realizzata dall'
Italdesign sotto la guida di
Fabrizio Giugiaro, questo
Concept fu la reinterpretazione della Mustang in chiave latina, le cui linee vennero riprese per il restyling del 2010. Appariscenti gli interni con rivestimento in cavallino e la manopola del cambio simile alla manetta di un
aeroplano. Gli esterni sono caratterizzati da una carrozzeria color arancione brillante con particolari neri, da grandi cerchi in lega da 20 pollici (realizzati dalla casa italiana
OZ) montati su pneumatici 275/40 all’anteriore e 315/35 al posteriore, da un tetto in vetro panoramico, dalla presenza di portiere a forbice e da fari posteriori tripartiti a forma di triangolo. La Giugiaro Concept non fu solamente un
esercizio di stile, infatti la vettura fu dotata del noto
motore V8 Ford da 4,6 litri a tre valvole per cilindro sovralimentato da un compressore volumetrico con
intercooler, per un totale di 500
cavalli. La Mustang Giugiaro Concept venne concepita e realizzata in 30000 ore di lavoro e presentata al Salone Internazionale di Los Angeles nel
2006